Siamo finalmente arrivati a giugno; le scuole chiudono e inizia ufficialmente il periodo estivo, sinonimo di vacanze, riposo, ferie e quindi anche: sole, mare/montagna, relax e abbronzatura!!
Prima di farci prendere dall’effetto “tintarella a tutti i costi” e “dolce far niente sotto l’ombrellone”, fermiamoci un momento a riflettere: il sole può far male!!!
Non dimentichiamo MAI la prevenzione dei rischi, in questo caso di melanomi.
È assodato che il sole apporta numerosi benefici alla salute che vanno oltre a quelli relativi alla produzione della vitamina D da parte della pelle esposta alla luce solare.
Esempi di effetti sul fisico? Aumentano le difese immunitarie, migliora la qualità del sonno (caldo e zanzare a parte 😜), abbassa la pressione alta e riduce il rischio di malattie cardiache,..
Gli effetti e manifestazioni della tintarella possono essere sia positivi sia negativi, fisici e psicologici.
Sole e buon umore: da cosa dipende?
A chi non è mai capitato di sentirsi più felice dopo una bella giornata all’aria aperta, ad abbronzarsi?
La spiegazione bio-psicologica: l’esposizione al sole aumenta i livelli di serotonina (un ormone, conosciuto anche come “ormone del buonumore”) nel cervello, favorendo il benessere complessivo dell’organismo.
Generalmente (ed è normalissimo!!!), durante i mesi invernali molte persone lamentano un calo dell’umore. Melatonina e serotonina camminano insieme. Talvolta questa “metereopatia” diventa patologica. In tal caso si parla di SAD (Seasonal Affective Disorder = Disturbi stagionali dell’umore). Interessante notare come la SAD è più comune tra chi vive lontano dall’equatore, dove d’inverno c’è meno luce. Statisticamente, le donne ne sono maggiormente colpite.
La fototerapia (= la terapia della luce), è ampiamente utilizzata nel trattamento medico di malattie cutanee (es: psoriasi, acne, etc), ma anche in campo psicologico (ad es: Disturbo affettivo stagionale (SAD), Depressione maggiore, etc).
Avete mai sentito parlare di “dipendenza da sole?”. No, non è uno scherzo!
In campo psicologico si riscontra la tanoressia, cui slogan pubblicitario potrebbe essere: “abbronzati ad ogni costo, anche se a rimetterci è la salute”. La parola “tanoressia” è un neologismo coniato dall’unione di tan (dall’inglese, abbronzatura) e orexis (dal greco, appetito), e indica una dipendenza dal colorito del sole. Più ci si vede dorati più si ha “fame” di raggi solari, che abbronzano.
L’esposizione ai raggi UV stimola la produzione di endorfine, sostanze dall’effetto oppiaceo: ecco perché, nonostante i rischi per la pelle, continuiamo ad esporci al sole come lucertole.
La sensazione di benessere che percepiamo sotto il Sole può contribuire a farci sottostimare i danni da raggi UV. Vengono però moltiplicati i rischi connessi a un’incontrollata esposizione solare, come: ustioni, invecchiamento cutaneo, cheratosi e persino melanoma.
È una forma di dipendenza vera e propria. Non dimentichiamoci quindi la prevenzione e protezione!
Abbiamo cara la nostra pelle?!? SI e quindi….. Così come per i mesi invernali, continuiamo anche in quelli estivi la nostra opera di prevenzione. Proteggiamo la nostra pelle all’esposizione dei raggi UVA tramite apposite creme solari.
Per fare prevenzione non dobbiamo stressarci anche in ferie! È sufficiente seguire alcuni accorgimenti, guidati da due regole chiave:
1) niente fretta: l’organismo deve avere il tempo per produrre la melanina
2) protezione: scegliere una crema solare adeguata al nostro fototipo ed evitare di abbronzarsi in certe ore.
Una buona estate e una sana tintarella a tutti!
dott.ssa Martina Valentini
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