Diabete (dal greco diabàino, «passare attraverso») è un termine che identifica alcune malattie caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina), polidipsia (abbondante ingestione di acqua) e polifagia (fame eccessiva). Comunemente il termine è utilizzato per indicare una malattia cronica, inquadrabile nel gruppo delle patologie note come diabete mellito. E’ caratterizzata da un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue, che viene a sua volta causata da una carenza d’insulina nell’organismo umano, ormone che diminuisce la concentrazione di glucosio nel sangue. Molte sono le ricerche condotte in questi ultimi anni per combattere questa malattia cronica.

Nei pazienti con diabete di Tipo 1 il sistema immunitario “impazzisce” e attacca le cellule beta del pancreas che producono insulina. Così pian piano l’ormone scarseggia fino a scomparire, impedendo un buon controllo del glucosio nel sangue.
Da qualche anno diversi gruppi di ricercatori in tutto il mondo stanno studiando una possibile applicazione di “immunoterapia” del diabete di Tipo 1 e di recente su Science Tranlational Medicine è stato pubblicato uno studio dai risultati assai promettenti. Iniettare specifiche proteine nei linfonodi salva le cellule del pancreas, riducendo la necessità di insulina e mantenendo stabile la produzione residua di ormone.
La ricerca arriva dopo uno studio pilota pubblicato qualche tempo fa sul New England Journal of Medicine. Questa ricerca aveva coinvolto soltanto sei pazienti aprendo però la strada all’uso dell’immunoterapia per il diabete nell’uomo: si somministra all’organismo la proteina contro cui c’è una risposta esagerata, cercando di “insegnare” al sistema immunitario a tollerare le cellule beta del pancreas senza distruggerle.
“I risultati della sperimentazione condotta iniettando la proteina della ricerca sotto cute ogni due o quattro settimane per sei mesi, stanno dando risultati: i pazienti non trattati nel tempo hanno dovuto aumentare le dosi di insulina, i soggetti sottoposti a immunoterapia sono rimasti su dosaggi stabili e hanno avuto bisogno di meno insulina per controllare la glicemia, indice di una maggior capacità di lavoro residua del pancreas.”
“La speranza è che un giorno le cellule che producono insulina possano essere preservate, riducendo la necessità di iniezioni dell’ormone nei pazienti con diabete di tipo I e magari evitandole del tutto, se riusciremo a intervenire sui soggetti a rischio”.
COME SCEGLIERE GLI ALIMENTI

Chi ha il diabete deve stare molto attento a quello che mangia per mantenersi in salute. “L’obiettivo principale è quello di evitare picchi di zucchero nel sangue” commenta il professor Gabriele Riccardi, professore di Endocrinologia all’Ateneo Federico Il di Napoli.
Caramelle e bevande zuccherate possono essere molto pericolose per i diabetici, perché il corpo assorbe questi zuccheri semplici in modo quasi istantaneo. Bisogna fare attenzione anche a tutti i tipi di carboidrati e agli alimenti con alti contenuti di grassi cattivi perché le persone diabetiche sono ad altissimo rischio di sviluppare malattie cardiache.
“Non ci sono divieti – chiarisce il professor Riccardi – una fetta di torta una volta alla settimana anche un diabetico se la può permettere. I nostri sono suggerimenti salutari per offrire un’alternativa ad alimenti che non fanno bene e seguire una dieta corretta senza troppe privazioni“.

RISO BIANCO
Più riso bianco si mangia, maggiore è il rischio di sviluppare diabete di Tipo 2.
Secondo uno studio che ha coinvolto oltre 350 mila persone, coloro che mangiavano riso bianco risultavano maggiormente a rischio diabete. Il rischio aumentava dell’11% per ogni porzione di riso in più al giorno. Il riso bianco e la pasta possono causare picchi glicemici simili a quelli dello zucchero. Andrebbero limitati il più possibile alimenti fritti e fatti con farina bianca.
L’alternativa: riso integrale o Paraboiled.
“I cereali integrali non provocano gli stessi picchi di zucchero nel sangue grazie alla fibra, che aiuta a rallentare la corsa del glucosio nel sangue” – spiega il professor Riccardi – e non fa salire così velocemente la glicemia“.

PIZZA
La pizza è un piatto ricco di carboidrati e non è certo un alimento da mangiare tutti i giorni. Fa parte della tradizione culinaria italiana e anche i diabetici possono mangiarla, basta non esagerare.
L’alterativa: pizza mignon alle verdure.
BANANE MATURE, MELONI E UVA
Tutta la frutta fresca contiene fibre e vitamine, caratteristica che la rende salutare per tutti i tipi di dieta. Ci sono frutti che contengono più zucchero come: banane mature, melone, uva, cachi, fichi e mandarini che potrebbero causare picchi di glucosio nel sangue. Naturalmente tutto dipende sempre dalle dosi.
L’alternativa: frutti meno zuccherini. La scelta migliore per chi è diabetico sono: mele Gunny smith, pere, arance, fragole, anguria, mirtilli e frutti di bosco.

FAST FOOD
I fast food sono decisamente luoghi poco salutari per tutti e per i diabetici ancora di più. Ma ogni tanto, in compagnia di amici, anche chi soffre di diabete può concederselo. Anche in questo caso, come per la pizza, piccoli accorgimenti rendono tutto più salutare.
L’alternativa: hamburger semplice.
Il professor Riccardi propone hamburger semplici senza formaggio accompagnati da un’abbondante insalata.

FRULLATI E SUCCHI DI FRUTTA
I frullati di frutta sembrano salutari, ma per un diabetico possono trasformarsi in qualcosa di molto pericoloso, perché sono pieni di zucchero e possono essere dannosi quanto le lattine di bevande zuccherate.
Anche i succhi di frutta sono pieni di calorie e ricchi dì zuccheri e andrebbero davvero evitati.
L’alternativa: meglio un frutto perché lo zucchero è molto meno concentrato rispetto al succo.
(di Elena Meli)
Fonte: Pubblicazione LILT “Prevenire Insieme”

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