
Il “microbiota” umano
Sintesi della relazione del Dr. Sergio Messini (Centro Salute e Benessere Donna di Bolzano) presso l’Auditorium Casa di Cura Bonvicini sabato 28 settembre 2019
I batteri sono sempre stati considerati dannosi e si sono studiati tutti i modi possibili per combatterli. Ma non tutti i batteri sono nocivi, ci sono anche quelli buoni e utili.

E’ stato questo il punto di partenza di molti studi che hanno rovesciato il concetto di essere umano percepito come unità, ripensandolo come una specie di consorzio: dalla pelle, all’intestino, alla vagina e così via, il corpo è coabitato da microbi e consorzi multibatterici. La somma di queste popolazioni si chiama microbiota: un organo che pesa circa 1,5 chili.
Quando si parla di microbiota si intende infatti l’insieme di microrganismi, che colonizza il corpo umano, in particolar modo l’intestino, la cui superficie è di 300 m² ed è il fronte immunitario più importante del corpo.
Non bisogna confondere i termini “microbiota” e “microbioma”, infatti: il microbiota è l’insieme dei microrganismi che colonizza il corpo umano, mentre il microbioma è la totalità del patrimonio genetico, che il microbiota è in grado di esprimere.

La colonizzazione batterica umana inizia con la nascita, come trasferimento materno-neonatale, al momento del passaggio vaginale per il parto è essenziale mantenere in equilibrio questo ecosistema, che viene influenzato dal regime alimentare, dallo stress, dall’età, dalle patologie e dai farmaci, soprattutto quelli, che provengono da animali di allevamento intensivo, trattati con antibiotici e dai vegetali alimentari, trattati con anticrittogamici.
Quando l’equilibrio del microbiota si altera, la situazione favorevole (eubiosi) si trasforma in una sfavorevole (disbiosi), che può favorire l’insorgenza di stati patologici non solo gastrointestinali, ma anche sistemici, di tipo: metabolico, cardiovascolare, infiammatorio, neurologico, psichico e/o oncologico (tumore al colon retto).
In particolare la sindrome dell’intestino “permeabile” è un disturbo legato al deterioramento della barriera intestinale, che non riesce più a svolgere in maniera corretta la propria funzione protettiva.
Si può manifestare sintomaticamente con: dolori al basso ventre, gonfiore all’addome, disturbi intestinali (intestino irritabile, stitichezza o diarrea), intolleranze e/o allergie, dermatiti, ipotiroidismo, dolori muscolari o articolari, stanchezza cronica o, al contrario, iperattività.
Essa è alla base delle possibili manifestazioni sistemiche della disbiosi, già prima indicate.
Il microbiota si può esaminare attraverso un test. Per maggiori informazioni consultare il proprio medico
L’intestino bionico a Bolzano
Anche a Bolzano è recentemente partito un progetto avanzato di ricerca che, tra l’altro, interagisce anche con questo particolare settore.
Infatti al “NOI Techpark” i ricercatori della Libera Università di Bolzano stanno indagando la microbiologia degli alimenti applicata alla fermentazione, un processo che è alla base di moltissime produzioni alimentari.

La ricerca si concentra in particolare sui prodotti lattiero-caseari, da forno e su frutta e ortaggi fermentati come, ad esempio, i crauti.
Tra le linee di ricerca una si incentra sull’asse dieta-uomo, investigando gli effetti degli alimenti ingeriti sul microbioma, la comunità microbica del tratto gastrointestinale, che in gran parte è responsabile del benessere dell’uomo.
Questo avviene tramite lo SHIME (simulatore dell’ecosistema microbico dell’intestino umano), un’apparecchiatura d’avanguardia che simula la digestione del corpo umano.
Laura Piovesan Schütz

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