dott. Michael Kob e dott. Lucio Lucchin

In Europa si diagnosticano ogni anno circa 3 milioni di nuovi casi di tumore (corrispondenti a ca. 340 nuovi casi ogni 100 000 abitanti per anno). In Italia nel 2018 si sono diagnosticati 373.000 casi.
Nei paesi industrializzati costituiscono la seconda causa di morte dopo le patologie cardiovascolari, mostrando un trend in aumento soprattutto per il cancro dell’intestino, della mammella e dei polmoni.
Numerose ricerche scientifiche hanno correlato l’insorgenza dei tumori (specie di alcuni tipi) al consumo di alcuni alimenti (ovvero dei nutrienti o di altre sostanze in essi contenuti). Circa un 35-40% dei tumori hanno una concausa alimentare.
I tumori sono un’unica malattia?
No, costituiscono un gruppo eterogeneo di patologie, almeno 100, la cui causa è in larga parte conosciuta. Il possibile ruolo eziopatogenetico dell’alimentazione in questo campo della medicina é stato valutato attraverso ricerche di base, epidemiologiche e cliniche. Dati particolarmente interessanti si sono ottenuti su popolazioni caratterizzate da specifici modelli alimentari. Le migrazioni di massa di alcuni gruppi etnici in aree geograficamente e culturalmente distanti da quella di origine, specie in questo secolo, hanno offerto la possibilità di indagare le conseguenze delle variazioni dietetiche sull’insorgenza di alcuni tumori.
Cosa sono i cancerogeni?
Sono tutti quegli agenti di tipo chimico, fisico o microbiologico capaci di indurre il tumore o che sono in grado di aumentarne la frequenza d’ insorgenza in una popolazione esposta.
Il cancro, o neoplasia o tumore, è la conseguenza di una crescita anormale ed incontrollata delle cellule. Può colpire tutti gli organi e gli apparati, anche se si manifesta più spesso alla pelle, al seno, alla prostata, ai polmoni, colon-retto, stomaco e cervello.
Genetica e fattori ambientali concorrono ad aumentare la probabilità che si verifichino queste modificazioni cellulari.
Quali sono i principali carcinogeni ambientali ?
- alcool
- fumo
- alcuni tipi di alimentazione
- esposizione ad agenti presenti nell’ambiente e nel mondo professionale, in particolare a sostanze chimiche cancerogene.

Varie sostanze chimiche presenti nell’ambiente mostrano attività cancerogena. Un’esposizione prolungata aumenta significativamente la probabilità di sviluppare delle neoplasie. Spesso queste sostanze causano danni (mutazioni) permanenti al DNA (che contiene l’informazione genetica dell’uomo, incluse le informazioni per la crescita normale e controllata delle cellule).
Per una efficace prevenzione é importante una migliore identificazione dei fattori di rischio e la comprensione dei meccanismi molecolari attraverso cui queste sostanze esercitano la loro azione cancerogena.
Quali componenti alimentari favoriscono i tumori?

Per funzionare bene il corpo umano abbisogna di almeno 40 diverse tipologie di molecole. Altre, contenute nei cibi, possono avere azioni positive o negative a seconda degli equilibri che vengono a stabilirsi tra loro.
Si pensi che con un pasto ingeriamo non meno di 25.000 molecole bioattive, di cui molte ancora sconosciute. E subito s’intuisce la complessità della problematica.
Tra quelle note, alcune sostanze o nutrienti (carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali) possono agire sia come carcinogeni mutageni (cioè come sostanze che sono in grado di danneggiare il DNA delle cellule), che come promotori (stimolano la proliferazione delle cellule già alterate con il processo d’iniziazione). Non va dimenticato però che con l’alimentazione l’uomo introduce anche fattori protettivi (inibitori della carcinogenesi) che operano a vario livello.
La reazione del corpo all’assunzione di varie molecole presenta una grande variabilità individuale.
Come possono essere suddivise le sostanze ingerite con gli alimenti ?
- naturali (parti integranti dei cibi)
- contaminanti (derivate dall’ambiente – per esempio muffe che producono sostanze cancerogene) o prodotte dall’uomo per interferenza sulla catena alimentare (contaminazione industriale di prodotti vegetali o animali)
- addittivi alimentari (aggiunti agli alimenti per la conservazione, la palatabilitá, l’aspetto, ecc.)
- derivati dai trattamenti dei cibi (cottura, affumicatura, ecc.)
Esempi di sostanze cancerogene assunte con il cibo sono gli idrocarburi aromatici policiclici (nel cibo affumicato o alla brace), le aflatossine (tossine prodotte da alcune muffe su noci o cereali), N-Nitroso composti da nitriti (in carni e verdure), acetaldeide (nelle bevande alcooliche), acrilamide (nei cibi fritti o cotti al forno ricchi di carboidrati, es. patatine fritte).
Cosa si deve temere di più, lo squilibrio alimentare o le sostanze estranee contenute nei cibi?
La maggior parte delle persone mostra preoccupazione per gli eventuali inquinanti o additivi presenti negli alimenti.
In realtà, pur dovendoci fare attenzione, sembra che la loro responsabilità a determinare un tumore si aggiri sul 2-3% .
La grossa fetta del pericolo risiede allora nella composizione dei nostri pasti, spesso eccedente in grassi saturi, zuccheri semplici e povera in fibra.
Al prossimo articolo e nel frattempo……….stay tuned

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