
Tempo di Coronavirus, tempo di quarantena. Siamo tutti (o almeno la maggior parte di noi) chiusi in casa a navigare in internet, a chattare sui social ed a scambiarci migliaia di post, foto ecc.
Pochi giorni fa, tra le tante cose, ci è giunta tramite WhatsApp una poesia che vogliamo pensare dedicata a quelle migliaia di persone anziane che nelle ultime settimane ci hanno lasciato, in solitudine e senza il conforto dei propri familiari, a causa dell’attuale pandemia. Una poesia, triste, ma a nostro avviso molto bella, che ci ha fatto riflettere.
In questo periodo, dove l’unica cosa che non manca è il tempo, possiamo permetterci di dedicarne un po’ anche alla riflessione.
Allora ci siamo attivati per rintracciarne la fonte e grazie ad un medico di Bolzano siamo riusciti ad arrivare al sito di “RAIAWADUNIA Cittadini del Mondo” che aveva dato spazio a questi versi, che ci ha autorizzati a pubblicarli sul nostro Blog e che ringraziamo.
Ed eccola
Se ne vanno
mesti, silenziosi, come magari è stata umile e silenziosa la loro vita, fatta di lavoro, di sacrifici.
Se ne va
una generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le privazioni, tra la fuga in un rifugio antiaereo e la bramosa ricerca di qualcosa per sfamarsi.
Se ne vanno
mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente.
Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro, in canottiera e cappello di carta di giornale.
Se ne vanno
quelli della Lambretta, della Fiat 500 o 600, dei primi frigoriferi, della televisione in bianco e nero.
Ci lasciano, avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario, quelli del boom economico che con il sudore hanno ricostruito questa nostra nazione, regalandoci quel benessere di cui abbiamo impunemente approfittato.
Se ne va
l’esperienza, la comprensione, la pazienza, la resilienza, il rispetto, pregi oramai dimenticati.
Se ne vanno
senza una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un ultimo bacio.
Se ne vanno
i nonni, memoria storica del nostro Paese, vero patrimonio di tutta l’umanità.
L’Italia intera deve dirvi GRAZIE e accompagnarvi in quest’ultimo viaggio con 60 milioni di carezze.”
F. Marcellitti
BUONA PASQUA
La redazione

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Bella e molto commovente! Laura Piovesan Schütz