
Articolo dei dottori Michael Mian e Norbert Pescosta

Il mieloma multiplo (MM) è un tumore delle plasmacellule. Queste cellule sono un elemento importante del sistema immunitario e sono addette alla produzione di anticorpi. Il compito di questa proteina è di combattere le infezioni. Le plasmacellule si trovano per lo più nel midollo osseo da dove rilasciano nel sangue la proteina prodotta (anticorpi). In rari casi queste cellule possono crescere in maniera incontrollata sviluppando così un tumore. Questa, a volte grande quantità di proteine, prodotta dalle cellule tumorali del MM, viene definita come gradiente M e corrisponde ad un certo sottotipo di anticorpi composto da catene leggere, da catene pesanti o da una combinazione delle due. Le stesse cellule rilasciano anche sostanze che stimolano gli osteoclasti (cellule che provocano il riassorbimento dell’osso) che a loro volta distruggono il tessuto osseo. A seguito di ciò i pazienti con MM possono avere fratture patologiche. Inoltre, il calcio liberato durante il riassorbimento, può causare sintomi neurologici. La crescita esagerata di plasmacellule può anche ridurre la produzione di cellule ematiche, con conseguente carenza di globuli rossi, globuli bianchi e/o piastrine. Raramente sono stati osservati disturbi della coagulazione.
Sintomi
Non esiste un sintomo tipico del mieloma, in quanto la malattia si può manifestare in vari modi.
Le condizioni del paziente possono variare da un’assenza di sintomi fino alla necessità di una cura medica intensiva. Tra i sintomi troviamo dolori alle ossa, anemia, limitazioni della funzionalitá renale fino alla necessità di dialisi e livelli elevati di calcio. I dolori alle ossa sono legati alle osteolisi (perdita di sostanza ossea nel midollo spinale) o a fratture patologiche (causate da traumi anche di lieve entità a seguito della fragilità ossea conseguente alla malattia). In caso di fratture o insorgenza di masse tumorali in prossimità dei corpi vertebrali possono comparire anche sintomi neurologici.
I sintomi dell’anemia sono soprattutto stanchezza, debolezza, scarsa resistenza e difficoltà respiratoria (soprattutto sotto sforzo). In caso di malattia diffusa nel midollo osseo, può esserci una riduzione di globuli bianchi e piastrine nel sangue con conseguente rischio di infezioni e di emorragie.
Una maggiore produzione di anticorpi legata al tumore può incidere in modo differenziato sulla funzione renale. Nel peggiore dei casi si può avere una totale perdita della funzionalitá renale per cui il paziente dovrà sottoporsi regolarmente ad una dialisi.
Una consistente perdita di sostanza ossea ha come conseguenza un aumentato rilascio di calcio nel sangue. Questo può influire sulla funzione nervosa causando al paziente debolezza, malessere ed uno stato confusionale.
In alcuni casi attraverso una corretta terapia alcuni sintomi saranno parzialmente o completamente reversibili, per cui è indispensabile che il paziente venga curato in un centro ematologico.

Trattamento del Mieloma Multiplo (MM)
Le terapie utilizzate prevedono l’impiego di farmaci antineoplastici come la chemioterapia ma anche terapie mirate (farmaci innovativi) come ad esempio gli anticorpi monoclonali.
Infatti, mentre la chemioterapia distrugge anche le cellule sane e non solo quelle tumorali, i farmaci di nuova generazione mirano direttamente alle cellule tumorali o ai tessuti limitrofi. Tuttavia, anche questi tipi di farmaci possono avere effetti collaterali più o meno gravi influenzando o danneggiando cellule non tumorali.
Nelle chemioterapie tradizionali si utilizza il melfalan, la ciclofosfamide, la vincristina e la doxorubicina, mentre per le nuove terapie mirate si utilizza tra l’altro il bortezomib, il carfilzomib, l’ixazomib, la talidomide, la lenalidomide, la pomalidomide ed il daratumumab.
Un’ulteriore categoria di farmaci utilizzata per la cura del MM rispettivamente delle conseguenze della malattia sulla sostanza ossea, è quella dei bisfosfonati. Queste sostanze sono in grado di inibire la perdita di sostanza ossea e di rafforzare contemporaneamente le ossa.
Un’altra opzione terapeutica per il trattamento del MM è quella del trapianto autologo che consiste nella raccolta di cellule staminali del paziente che vengono poi rinfuse dopo una terapia citotossica ad alte dosi.
La radioterapia per il MM viene utilizzata soprattutto in due casi differenti: uno quando è presente un’unica lesione (plasmocitoma) o nel caso in cui di una massa tumorale che a seguito della sua localizzazione o estensione deve essere ridotta nel minor tempo possibile.
Forme di terapia sperimentale sono attualmente il trapianto di midollo osseo allogenico (da donatore esterno) e le cellule T del recettore dell’antigene chimerico.
Note biografiche:

Prof. a.c., Priv.-Doz. Dr. Michael Mian, MBA
Medico Specialista in ematologia
Responsabile del Day Hospital del Reparto di Ematologia dell’Ospedale San Maurizio di Bolzano
Membro del Consiglio Direttivo della LILT Sezione di Bolzano

Dr. Norbert Pescosta
Medico Specialista in ematologia presso l’Ospedale San Maurizio di Bolzano

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