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AUMENTO CONTAGI IN ITALIA. COME PROTEGGERSI AL MEGLIO.

In Italia l’aumento di contagi ha fatto tornare l’obbligo della mascherina, troppo frettolosamente abbandonata, anche all’aperto in tutto il territorio. Il nuovo DPCM è entrato in vigore l’8 ottobre e scadrà il giorno 15, in cui verrà valutato se aggiungere restrizioni ulteriori o lasciarlo invariato. Intanto le attuali regole del nuovo Decreto legge prevedono per tutte le regioni la mascherina all’aperto con distanziamento sociale di un metro e due metri per l’attività sportiva, esclusi jogging e footing in cui la mascherina non sarà obbligatoria, aumento dei controlli da parte delle autorità competenti con multe tra i 400 ed i 1000 euro per i trasgressori, mentre per chi ha contratto il Covid e non rispetta la quarantena rischia l’arresto da 3 a 18 mesi ed un’ammenda da 500 a 5000 euro, manifestazioni ed eventi limitati, possibili lockdown mirati per le regioni più critiche. In futuro si potrebbero aggiungere altri interventi mirati e progressivi, in base alle criticità delle varie regioni. Possibili restrizioni potrebbero essere aggiunte per quanto riguarda la chiusura anticipata dei locali e lo stop della vendita di bevande e prodotti d’asporto dopo un certo orario per evitare assembramenti davanti ai locali per la consumazione di questi, lo stop agli eventi di massa ed agli sport amatoriali di contatto. Si pensa, inoltre, di ampliare lo smart working dall’attuale 50% al 70%. Per quanto riguarda le singole regioni, invece, potranno adottare misure anti-contagio solo più restrittive. Intanto, il premier Giuseppe Conte rassicura che non ci sarà un nuovo lockdown nazionale, poiché “non ci sono le condizioni”.
Infine, per quanto riguarda il periodo di quarantena si è deciso di abbassare dalle due settimane ai 10 giorni, mentre per quanto riguarda i tamponi, ne basterà uno solo negativo e non più due. Ci saranno provvedimenti differenti per i positivi ed i contatti stretti in base alla tipologia in cui rientreranno (asintomatici, sintomatici, asintomatici che non riescono a negativizzarsi).
Ma come possiamo proteggerci al meglio? Ci sono due semplici metodi: il primo è scegliere la mascherina giusta, il secondo è scaricare l’APP gratuita di Immuni.

Come scegliere la mascherina giusta.
Il primo metodo di prevenzione è indubbiamente la mascherina. Tornata alla ribalta dopo la tregua estiva, si presenta di nuovo obbligatoria anche all’aperto in alcune regioni italiane. Ma qual è quella più sicura?
Ci sono tre tipi di mascherine tra cui scegliere: la mascherina chirurgica, la Ffp2 e quella di stoffa.

Mascherina chirurgica

La mascherina chirurgica, la più diffusa, si trova facilmente in farmacia a 50 centesimi ed è quella consigliata dalle autorità sanitarie per ogni tipo di attività quotidiana (andare a fare la spesa, in farmacia, recarsi a lavoro o per situazioni di emergenza). La sua utilità è prevalentemente di comunità: è efficace se indossata da tutti, perché l’azione di filtro è soprattutto verso l’esterno (impedisce la fuoriuscita da bocca e naso di secrezioni respiratorie). Secondo l’OMS queste mascherine sono infatti efficaci al 95% verso l’esterno, ma solo al 20% verso chi le indossa. Proprio per questo è importante che vengano indossate correttamente da tutti, coprendo naso e bocca ed assicurandosi che aderiscano bene ai contorni del volto. Sono leggerissime e si respira abbastanza facilmente, ma sono usa e getta: dopo una giornata di circa 7/8 ore di utilizzo vanno buttate.

Mascherina Ffp2

Molto più protettive, più pesanti (e costose) sono le Ffp2 (diffuse in Italia con la dicitura asiatica KN95), che si possono trovare in farmacia a circa 4 euro. Queste mascherine sono efficaci al 92% sia in entrata che in uscita e sono particolarmente consigliate ad operatori sanitari e forze dell’ordine, ma anche per tutti i normali cittadini in caso di situazione di rischio (spazi chiusi, mancato rispetto delle misure di precauzione da parte di qualcuno presente) se si vuole essere particolarmente prudenti. Le Ffp2 più diffuse sono prive di valvola ed è quindi più difficile respirare, ma fin dall’inizio dell’epidemia sono state scartate quelle munite di valvola perché considerate “egoistiche”, dal momento che proteggono solo in entrata.
La Ffp2 con valvola e la Ffp3, molto meno diffusa tra la popolazione generale, sono efficaci al 98% sia in entrata che in uscita e sono consigliate solo ai medici che hanno a che fare con pazienti potenzialmente o ufficialmente Covid. Anche queste sono usa e getta come quelle chirurgiche, quindi dopo un utilizzo netto di 7/8 ore vanno cambiate.

Mascherina di stoffa

Infine, le mascherine di stoffa sono sicuramente quelle preferibili per l’ambiente, essendo lavabili. Ce ne sono di tutti i tipi, ma solo una quarantina di aziende produttrici hanno avuto una validazione dall’ISS (Istututo Superiore di Sanità), mentre molte altre le producono esclusivamente come capo di abbigliamento. Hanno sicuramente un qualche potere filtrante in uscita poiché limitano le emissioni di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline (droplet), ma raramente riescono a filtrare particelle di dimensioni inferiori ai 5 micron, quindi soprattutto in ingresso non garantiscono la protezione dal contagio. Altroconsumo ha di recente lanciato un appello al ministero della Salute per stabilire “dei requisiti minimi di performance per mascherine a uso esclusivo della comunità, lavabili e riutilizzabili per più cicli, validate da un laboratorio indipendente e facilmente identificabili grazie ad un logo univoco”.

In ogni caso, qualsiasi tipo di mascherina si indossi, valgono sempre le quotidiane regole di igiene: indossarle correttamente coprendo naso e bocca, accertarsi che aderiscano bene ai contorni del viso, non toccare con mani non igienizzate la parte interna ed evitare in ogni caso di toccare quella esterna e, ovviamente, evitare di portarle sotto il naso o, peggio, sotto il mento, riducendole così ad un ornamento inutile oltre che scomodo.

Proteggiti ulteriormente con l’app Immuni
Come ulteriore metodo di prevenzione c’è l’app gratuita Immuni. Ma cos’è e a cosa serve? Immuni è un’app creata per aiutarci a combattere l’epidemia COVID-19. Con la sua tecnologia, avverte gli utenti che hanno avuto esposizioni a rischio, anche se sono asintomatici. Così facendo, le persone che vengono avvertite dall’app di un possibile contagio possono mettersi in isolamento per evitare di contagiare gli altri, aiutando a contenere l’epidemia ed a favorire un rapido ritorno alla normalità. Grazie alla tecnologia Bluetooth Low Energy, la notifica che avvisa del potenziale rischio di contagio dovuto allo stretto contatto con un utente risultato positivo al virus del COVID-19, avviene senza raccogliere dati sull’identità o la posizione dell’utente. Immuni è infatti stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacy. Immuni non raccoglie: il tuo nome, cognome o data di nascita, il tuo numero di telefono, il tuo indirizzo email, l’dentità delle persone che incontri, la tua posizione o i tuoi movimenti.
Con Immuni abbiamo un’arma in più per limitare la diffusione del coronavirus. Più persone la scaricano, più quest’arma diventa efficace.
Inoltre, Immuni dialogherà anche con le piattaforme di tracciamento di altri Paesi europei.

Link per il download gratuito: https://www.immuni.italia.it/download.html

L’app Immuni è stata fino ad oggi scaricata da un numero minuto di italiani, nonostante la sua diffusione di massa faciliterebbe il contact tracing (tracciamento dei contagi).

Anche sui nostri profili di Instagram (https://www.instagram.com/liltbolzano/) e Facebook (https://www.facebook.com/LiltBz) trovate il link per il download.

Qualunque possa essere la decisione delle autorità competenti, noi come LILT suggeriamo di indossare sempre e comunque la mascherina (correttamente) e di scaricare ed attivare l’app Immuni. Sono entrambi piccoli gesti senza prezzo di rispetto verso gli altri e verso noi stessi che possono contribuire a rialzarci ed a prevenire i contagi, oltre che a sconfiggere il virus del COVID-19.

Fonti:


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