Questa settimana vogliamo proporvi una “immagine letteraria” scattata da chi lavora tutti i giorni al Servizio Aziendale di Radioterapia Oncologica di Bolzano presso la Casa di Cura Bonvicini, immagine che ci fa capire lo stato d’animo di pazienti e personale in questo periodo particolare della nostra vita.
Un grazie all’autrice ed un grazie anche al Gruppo Bonvicini che continua a collaborare con LILT Bolzano.
La nostra sala d’attesa non è più affollata come un tempo, nonostante i numeri dei nostri pazienti siano sempre gli stessi. Oggi solo pochi di loro alla volta possono accedere al reparto, senza gli accompagnatori, senza le chiacchiere che animavano il silenzio quando non c’erano le maschere a celare i sorrisi.
Sembra passato molto più di un anno, invece il Covid ha invaso le nostre vite “solo” dodici mesi fa. E ha cambiato anche il nostro reparto, ha messo un triage a filtrare gli ingressi, un termometro a controllare la temperatura, un plexiglass tra segretarie e pazienti ad attutire le voci, rendendo difficile la comunicazione.
Ma noi non ci perdiamo d’animo.
Se il nostro sorriso non è più visibile, saranno gli occhi a mostrarlo.
Se non riusciamo a farci capire oltre il vetro, alzeremo la voce, per diminuire la distanza.
E se non possiamo più regalare un abbraccio nei momenti di sconforto e delle lacrime, ci affideremo allo sguardo.
E aspetteremo. Perché il momento migliore arriverà, anche se ancora non ci crediamo.
Ora che tutto sembra cristallizzato nel tempo, come in un involucro pesante e scomodo in cui le nostre vite sono state avvolte, non sembra possibile che tutto ciò possa diventare un ricordo.
Ma quando lo sarà, quando ciò accadrà: allora ci sarà il ritorno alle vecchie abitudini, alle cose che si credevano perse.
Un reparto oncologico rimane tale anche in tempo Covid, ma è tutto ancora più difficile. Eppure si continua a sperare, tra un sorriso e un test, una quarantena e un’autocertificazione.
Perché il domani sa di futuro, e tutti i nostri pazienti lo meritano “il domani”.
Anita Cainelli

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