
Il cancro al polmone è una patologia grave ed è la principale causa di morte pertumore (nel 25% dei casi) nel maschio. Nelle femmine come causa di morte per tumore viene subito dopo quella alla mammella, che rimane la neoplasia più diffusa.
Il Registro Tumori Italiano segnala in Italia 38.200 nuove diagnosi di neoplasia polmonare nella popolazione in generale. Inoltre negli ultimi anni è stata riscontrata una modesta diminuzione di incidenza negli uomini, ma un aumento nelle donne a causa dell’abitudine al fumo che sta aumentando in queste ultime, mentre è in diminuzione tra la popolazione maschile.
Anche in Alto Adige il Registro Tumori segnala tra tutte le diagnosi di tumore, quello del polmone al 3° posto nei maschi con il 10,2% e al 3° posto nelle femmine con il 7,4%.

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Le principali cause sono il fumo di tabacco, l’inquinamento atmosferico e lo smog, oltre alla esposizione ad agenti tossici, specie di origine lavorativa, come amianto, arsenico, cromo, nickel, cadmio; da non sottovalutare è anche la pericolosità del fumo passivo, cioè quello a cui viene esposto un soggetto non fumatore ma che vive in un ambiente in cui si fuma.
Un altro elemento diffuso naturalmente e finora sottovalutato come causa di tumore polmonare è il radon, presente all’interno delle abitazioni e dei luoghi di lavoro e la cui potenzialità cancerogena aumenta se associato al fumo di tabacco.
Il tumore al polmone è raro al di sotto dei 40 anni di età, mentre la fascia di età più colpita è quella tra i 70 e 74 anni.
Le due principali tipologie di tumore sono il tumore polmonare a piccole cellule o microcitoma ed il tumore polmonare non a piccole cellule con le sue varianti: epidermoide, adenocarcinoma, carcinoma a grandi cellule.
Nonostante i progressi della medicina nella diagnostica e nelle terapie (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) risulta ancora difficilmente trattabile.
Qualche ulteriore progresso è stato fatto grazie alla profilazione genica delle cellule tumorali con successive immunoterapie e con terapie a bersaglio molecolare e terapie anti-angiogeniche.
Progressi sono stati fatti anche per quanto riguarda la qualità di vita dei pazienti sottoposti a queste terapie.
Al momento per la prevenzione l’unica vera strategia da attuare è smettere di fumare al più presto, abbattendo così il rischio di tumore polmonare, ma anche a livello della laringe, della vescica e di altri organi che risultano maggiormente affetti da tumore nei fumatori, riducendo così anche il rischio di altre patologie cardiovascolari e respiratorie.
#SMETTEREDIFUMARECONVIENE
Dott. Giulio Donazzan
(Presidente LILT Bolzano)

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