
Ed eccoci di nuovo con il nostro “Angolo della Dietista” che questa settimana tratta un nuovo prodotto della natura estremamente prezioso per la nostra alimentazione ed una nuova ricetta.
Furono gli spagnoli i primi a portare in Europa dei deliziosi “Pepe del Brasile” , che poi sono diventati famosi con il nome di “peperoni”, alla fine del secolo XVI. Nei secoli seguenti il loro uso si è diffuso nelle diverse cucine tradizionali del mondo ed in Italia dal nord al sud i peperoni sono usati versatilmente in diversi piatti.
Questo frutto di origine mesoamericana, il cui nome scientifico è “Capsicum annum” fa parte della famiglia botanica delle solanacee a cui appartengono anche le patate, i pomodori e le melanzane, anche loro “tesori” della stagione bella.
Ci sono tante le qualità di peperoni, questi sono classificati in base alla dolcezza (dolci o piccanti), alla forma (quadrata, allungata, conica, globosa) e ai colori (gialli, verdi, rossi, viola), ma sono 15 le qualità di peperoni che puntualmente bisogna conoscere, perché sono un dono delle terre italiane secondo la Slow Food:
- Peperoni di pontecorvo DOP
- Peperone di Carmagnola Igp
- Peperone di Senise Igp
- Peperone Quadrato di Asti
- Peperone di Capriglio
- Papaccella napoletana
- Friggitello Torricello
- Peperone dolce di Altino
- Peperone di Polizzi Generosa
- Cappello del Vescovo
- Corno di Toro giallo
- Peperone Trottolino
- Peperone Topepo
- Peperone Sigaretta biondo
- Peperone Nostrano
I peperoni hanno un contenuto di nutrienti ottimale; sono ricchi di vitamina A e C, di potassio, fibre e la capsaicina di cui vi parlerò più avanti. Inoltre, hanno proprietà antiossidanti e diuretiche.
Come sceglierli
Quando sceglierete dei peperoni, osservate che il picciolo stia ben attaccato, teso e turgido, che la pelle sia lucida, tesa e priva di ammaccature e che la carne (polpa) sia soda al tatto. Attenzione al grado di maturità! Se sono ben maturi avranno un gusto dolciastro, se immaturi saranno leggermente amari ma buoni.

Furono gli spagnoli i primi a portare in Europa dei deliziosi “Pepe del Brasile” , che poi sono diventati famosi con il nome di “peperoni”
Proprietà
La Capsaicina è un fitochimico bioattivo abbondante nei peperoni rossi e anche nel peperoncino. Nei primi si trova nei semi, nella polpa, ma anche nella placenta (nella parte bianca interna dei peperoni) in una concentrazione tra 0 – 500 Unità Scoville di Capsaicina. Le Unità Scoville sono il sistema di misurazione del grado di piccantezza, per poter fare un paragone vi riporto le unità presenti nel peperoncino habanero: ha fino a 300.000 Unità Scoville di Capsaicina.
La Capsaicina è ampiamente studiata per i suoi effetti benefici: come l’effetto cardioprotettivo, antilitogeno (inibiscono la formazione di calcoli), antinfiammatorio e analgesico, nonché l’influenza termogenica e gli effetti benefici sul sistema gastrointestinale. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che i capsaicinoidi hanno la capacità di lenire il dolore, ad esempio, hanno trovato che l’applicazione topica della Capsaicina allevia il dolore nell’artrite, nella nevralgia postoperatoria, nella neuropatia diabetica, nella psoriasi, ecc.
Non solo, la Capsaicina ha anche una influenza ipocolesterolemizzante benefica per la salute del cuore e previene anche la formazione dei calcoli biliari di colesterolo (sono dei piccoli sassolini che si formano nella cistifellea per un eccesso di sali o di colesterolo nella bile) e protegge l’integrità degli eritrociti in condizioni di ipercolesterolemia.
Si è dimostrato, anche, che la Capsaicina è un importante alleato nella prevenzione del cancro; il potenziale chemiopreventivo della Capsaicina è stato evidenziato in diversi studi, così come le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. È stato dimostrato che la Capsaicina altera l’espressione di diversi geni coinvolti nella sopravvivenza, arresto della crescita, angiogenesi e metastasi delle cellule tumorali.
Recentemente, molti gruppi di ricerca hanno scoperto che la Capsaicina in diversi tipi di cancro prende di mira le vie di segnalazione, gli oncogeni e i geni oncosoppressori.
Dopo aver descritto questo tesoro della natura che sono i peperoni vi allego un’idea per portarli in tavola e consumarli.
PEPERONI RIPIENI CON MOZZARELLA E ACCIUGHE
Questa ricetta è veramente facile e può essere annoverata tra una di quelle nominate “svuotafrigo”, che sono sempre utili per evitare gli sprechi di cibo. In questa occasione ho usato la mollica del pane ma si può sostituire, ad esempio, con del pangrattato, o il riso che, avanzato dal giorno prima, può essere condito con delle verdure e far parte del ripieno dei peperoni.
Durata: 40 minuti
Porzioni: 4 persone
INGREDIENTI
- 2 peperoni
- 200 gr di mozzarella
- 130 gr di mollica di pane
- 35 gr di capperi dissalati
- 120 gr di passata di pomodoro
- 1 uovo
- 3 filetti di acciuga sott’olio
- prezzemolo
- olio extravergine d’ oliva
PREPARAZIONE
Mescolate la mollica del pane con i capperi, il prezzemolo, l’uovo, la passata di pomodoro. Dividete i peperoni a metà nel senso lungo, puliteli dei semi e dei filamenti bianchi interni e poi disponete i mezzi peperoni su una teglia foderata di carta da forno e riempiteli con la mollica precedentemente preparata.
Cospargeteli di olio e infornate a 180 °C per 20’.
Mentre si cuociono tagliate la mozzarella e le alici a pezzettini e mescolatele.
Sfornate i peperoni e ricoprite con il mix di mozzarella-alici e infornateli di nuovo per 5-6 minuti.
Quando sono pronti potete servirli decorandoli con un po’ di prezzemolo sparso sopra.
Gustateli e fatemi sapere cosa ne pensate scrivendomi ad angelica.liltbolzano@gmail.com
Dott.ssa Angelica Sagrawa
BIBLIOGRAFIA
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