Origine
Il pomodoro (Solanum lycopersicum) è arrivato in Europa con il conquistatore spagnolo Hernan Cortes nel 1540, che ha portato dei pomodori (o “pomidoro” oggi meno usato) originali: gialli e piccoli; ma devo dirvi che i pomodori rossi e le diverse qualità che trovate nel mercato al giorno di oggi, sono il risultato dello spostamento delle zone di coltivazione verso il sud e degli incroci fatti dai botanici.
Il pomodoro era un alimento apprezzatissimo dagli Incas e gli Aztecas (per loro i pomodori erano chiamati “xitomatl”) e lo consumavano quotidianamente, anche sotto forma di salse.
In Italia del nord i pomodori sono arrivati nell’anno 1546 ma, come piante ornamentali, poi hanno raggiunto il sud dove il clima ha prodotto dei bei pomodori rossi che nel XVII° secolo sono diventati protagonisti di minestre, fritture, salse e altre prelibatezze delle tavole italiane.
Qualità
Ogni regione, a seconda dell’acqua e la terra dove vengono coltivati, produce dei pomodori di diverse qualità, in Italia esistono molteplici varietà di pomodori che cambiano di forma, sapore e grandezza, ma, che, in generale, possono essere classificati per la grandezza del frutto: grande, medio o piccolo.
Le particolarità di ogni pomodoro si presta a certi tipi di preparazione, ecco alcune varietà e utilizzi culinari:
– per l’insalata: sono ottimi il cuore di Bue, il costoluto fiorentino o genovese, i ciliegini o datterini, il principe borghese, il san marzano e il tondo ovale romano;
– per i sughi e le salse: sono indicati il San Marzano, preferito anche nell’industria, e le varietà meno conosciute come il Ventura, Roma, Lampadina, Vesuvio e Napoli.
Le varietà più aromatiche come il Petomech e il Tondino sono perfette anche per per succhi e concentrati.
Come acquistare dei buoni pomodori
Quando si acquistano dei pomodori si deve porre attenzione al colore ed al momento in cui si comprano.
- Colore: è la caratteristica più importante; il colore rosso intenso indica un l pomodoro maturo, ma non sempre. In alcuni pomodori, come il camone, per i quali il colore del frutto maturo è rosso/verde, bisogna valutare la maturità osservando l’area intorno al picciolo che deve essere verde con delle venature verdi che sconfinano nella parte rossa.
- Aroma: se si strofina con le dita la parte intorno al picciolo ed emana l’aroma tipico del pomodoro, questo vuol dire che il frutto è maturo.
- Al momento dell’acquisto: se si vogliono dei pomodori maturi, la rosetta (la zona opposta al picciolo) deve essere già rossa.
- Acquistare i pomodori in inverno: nella stagione fredda dalla Sicilia e la Sardegna arrivano varietà come il camone, il cuore di bue e il costoluto, che permettono di godere di un’insalata di pomodori freschi nei mesi freddi.

è stato il conquistatore spagnolo Hernan Cortes a portare per primo il “pomodoro” in Europa nel 1540
Proprietà nutrizionali
I pomodori hanno un basso apporto calorico (solo 19kcal/100g di prodotto crudo), ma sono una fonte importante di vitamina C, vitamina K, E, A, di acido folico, potassio e carotenoidi, come i licopeni. I carotenoidi sono i pigmenti sintetizzati durante la maturazione dei frutti e responsabili del colore rosso finale del pomodoro.
Il licopene è un potente antiossidante lipofilo, ampiamente studiato. In diversi studi è stata osservata una probabile associazione inversa tra l’assunzione di pomodoro e la mortalità dovuta a malattie coronariche, malattie cerebrovascolari, cancro alla prostata e allo stomaco e sindrome metabolica.
Inoltre, i pomodori sono ricchi di sostanze nutritive utili per la buona digestione (ad esempio gli acidi organici malico, citrico, succinico, glutenina) e dei composti attivi (come la neoxantina, la luteina, l’ α-criptoxantina, l’ α-carotene, il β-carotene, il ciclolicopene e il β-carotene 5, 6-epossido) che possono avere anche un effetto protettivo contro l’obesità, le malattie cardiovascolari e l’insorgenza del cancro, e degli effetti positivi per la regolazione della glicemia ed il colesterolo.
Proprietà anticancro
Il licopeno ha la capacità di inibire l’adenosina deaminasi e le vie che svolgono un ruolo importante nella regressione di diversi tipi di cancro come quello epatocellulare, alla prostata, al colon-retto e al pancreas. In uno studio di tipo metanalisi è stata valutata la correlazione tra tre alimenti tipici della dieta mediterranea (olio d’oliva, vino rosso e pomodori) e l’incidenza e la progressione del cancro del colon-retto. Nelle prove in vitro è stato riscontrato che i polifenoli dell’olio d’oliva, il resveratrolo del vino rosso ed il licopene del pomodoro interferiscono con le vie molecolari dello sviluppo dei tumori. Ma anche molti studi clinici hanno riportato un’associazione tra questi componenti e la riduzione dell’inizio e della progressione del cancro. Comunque, sono necessari ulteriori studi clinici per identificare la dose precisa e la somministrazione dei singoli principi attivi o la loro combinazione per poi poter produrre un trattamento coadiuvante a quelli già applicati nella chemioprevenzione e nel trattamento oncologico.
Sfatiamo un mito……. il pomodoro cura il cancro di prostata?
Nel passato, il licopene/pomodoro è stato identificato come un potenziale alleato nella prevenzione e nella terapia del cancro alla prostata; tuttavia, in due studi importanti (revisioni sistematiche) si conclude che il pomodoro ha un ruolo modesto nella prevenzione del cancro alla prostata. Gli studi realizzati fino ad ora offrono solo prove deboli, per cui è necessario condurre ulteriori ed approfonditi studi randomizzati per poter verificare le ipotesi attuali, visto che esse non consentono, al momento, di raccomandare l’uso del pomodoro come pratica standard per prevenire il cancro alla prostata.
dott.ssa Angelica Sagrawa
Ed ora, per la consueta ricetta collegata al prodotto che è stato preso in esame dalla nostra dietista dott.ssa Angelica Sagrawa, una gustosa insalata che lei stessa ci ha preparato.
INSALATA D’ORZO, POMODORINI E FORMAGGIO DI MALGA
INGREDIENTI PER QUATTRO PORZIONI
- Orzo perlato 320 gr
- Caciotta dell’Alto Adige 100 gr
- Formaggio di capra 100 gr
- Pomodorini 200 gr
- Cetrioli 1
- Olive nere 80 gr
- Origano q.b.
- Olio extravergine di oliva q.b.
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
PREPARAZIONE
Per preparare questa insalata iniziate con la cottura dell’orzo.
Versate l’orzo all’acqua salata portata a bollore e cuocete per circa 35 minuti, assaggiate per verificare che i chicchi siano cotti al punto giusto o comunque che abbiano raggiunto la cottura di vostro gradimento.
Quando l’orzo è cotto esso va fatto raffreddare; potete lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente oppure raffreddarlo sotto l’acqua corrente fredda.
Ponete l’orzo raffreddato in un capace recipiente
Occupatevi ora del condimento.
Tagliate le due estremità dei cetrioli, sbucciate il resto del cetriolo e tagliatelo a rondelle.
(Un consiglio: prima di sbucciarlo e tagliarlo a rondelle strofinate la parte tagliata del cetriolo, le due estremità senza buccia, in questo modo si verrà a formare una leggera schiuma bianca, che è la sostanza che rende l’ortaggio amaro)
Tagliate a metà, o in quattro parti i pomodorini.
Aggiungete tutte le verdure preparate nel recipiente in cui avete posto l’orzo.
Tagliate ora i formaggi a dadini ed aggiungeteli nel recipiente.
A questo punto manca solo aggiungere le olive.
Mescolate l’insalata di orzo e aggiungete l’origano, un pizzico di sale, il pepe ed, alla fine, un giro d’olio extravergine d’oliva.
Godetevi quindi la vostra insalata completa, leggera, fresca e salutare.
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
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