Dott. Franco Perino – dermatologo
Chi va in montagna spesso si protegge poco o nulla dalla esposizione solare. Il motivo è che non ha la percezione che i raggi solari siano intensi come al mare, perché indossa indumenti, si muove, la temperatura è fresca e talvolta c’è vento.
In realtà, più si sale di altitudine maggiore è l’intensità dei raggi ultravioletti, che aumenta del 10% ogni 1.000 metri.
Il problema è noto da tempo e infatti la prima crema antisolare è stata prodotta nel 1946 da uno studente di chimica austriaco, Franz Greiter, che prese spunto dall’ustione solare che subì scalando una montagna.
I danni alla pelle sono causati dai raggi ultravioletti, sia di tipo A che B, che provocano tumori cutanei: basaliomi, carcinomi spinocellulari e melanomi. Accelerano inoltre l’invecchiamento della pelle e determinano la comparsa di macchie scure (lentigo solari) e di cheratosi attiniche, che possono poi evolvere in tumori.
Purtroppo non esiste una protezione efficace al 100% contro tali danni e occorre adottare diverse precauzioni.
È necessario proteggersi sempre, anche quando il cielo è nuvoloso e prestare ancora più attenzione quando ci sono superfici che riflettono i raggi, come ghiacciai, neve e specchi d’acqua.

Alcune persone sono più a rischio
- Chi ha fototipo 1 e 2 (capelli rossi o biondi, pelle chiara) si scotta facilmente e non si abbronza.
- I soggetti immunodepressi (ad es trapiantati di organo che assumono immunosoppressori, HIV positivi).
- Chi è affetto da malattie che peggiorano al sole (ad es. il lupus erythematodes) o da allergie solari.
- Deve prestare attenzione anche chi assume determinati farmaci che possono interagire col sole, come alcuni diuretici (idroclorotiazide), antibiotici (es tetracicline, sulfamidici) e molti altri.
Ci sono delle semplici regole che possono essere seguite.
Evitare di esporsi al sole fra le 11.00 e le 15.00
Programmare l’escursione in modo da arrivare in un posto riparato nelle ore più calde.
Usare un copricapo
Va sempre indossato, in particolare da chi ha pochi capelli. Deve proteggere anche fronte, tempie, orecchie e collo.
Occhiali
Gli occhi vanno protetti perché i raggi solari possono provocare fastidiose congiuntiviti e anche danni permanenti a cornea, cristallino e retina.
Il decreto legislativo 19 febbraio 2019 n.17 inserisce gli occhiali da sole tra i DPI (dispositivi di protezione individuali).
Vanno preferiti occhiali con lenti ampie, avvolgenti, che proteggono anche lateralmente.
La marcatura CE (di solito all’interno della stanghetta) dimostra che il fabbricante ne garantisce la conformità alla normativa europea.
Devono avere un grado di protezione di classe 3-4.
Si può consultare la “guida all’acquisto e all’uso degli occhiali da sole”, del Ministero delle attività produttive in collaborazione con il Ministero della Salute, che si trova facilmente in internet.
Indumenti
Si possono scegliere moderni tessuti che proteggono dai raggi solari, disponibili nei negozi di sport. All’interno devono avere un’etichetta con la figura di un sole giallo con ombreggiatura, il numero della norma EN 13758-2 ed il fattore di protezione solare (UPF, Ultraviolet Protection Factor), che deve essere superiore a 40.
Altrimenti si possono indossare i normali indumenti, che proteggono meglio se sono spessi, con trama fitta, di colore scuro. Quelli di poliestere e lana sono superiori a quelli di cotone.
Creme antisolari
Contengono dei filtri chimici e/o fisici. L’importante è che abbiano un fattore protettivo, sia contro gli UV-A che gli UV-B, di 40 – 50.
Si trovano varie formulazioni in commercio, sotto forma di creme, latti, spray, stick per le labbra. Alcune hanno effetto emolliente e sono resistenti all’acqua.
Si è scoperto che alcuni filtri chimici danneggiano i coralli ed i pesci. Dato che in montagna talvolta si fa il bagno nei laghi, conviene scegliere prodotti che non contengono sostanze che possono alterare l’ecosistema acquatico (è indicato sulla confezione).
Quasi tutte le ditte di antisolari aggiungono inoltre gli anti ossidanti, che contrastano i radicali liberi, prodotti dalla esposizione solare, che possono danneggiare la cute.
È anche possibile assumere gli anti ossidanti per bocca. Ne sono ricchi la frutta rossa e la verdura fresca.
La crema antisolare va applicata mezz’ora prima di esporsi e in quantità adeguata: per il viso occorre una quantità pari a quella che può contenere un cucchiaio.
Va riapplicata ogni due ore, perché lo sfregamento o il sudore la asportano, e su cute asciutta.
Occorre inoltre evitare l’applicazione di creme contenenti antiinfiammatori quali il ketoprofene (usate contro distorsioni), anti-istaminici (usate per le punture di insetto) e a base di erbe, che possono dare reazioni cutanee dopo l’esposizione solare.
Con questi accorgimenti è possibile godere appieno delle escursioni sulle bellissime montagne della nostra Provincia.
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