Dr. Giulio Donazzan
E’ finita la fase pilota, i risultati raggiunti nelle sei regioni in cui si sono svolte le iniziative sperimentali sono buoni, quindi il Fascicolo Sanitario Elettronico verrà esteso a livello nazionale sfruttando i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Si tratta di mettere a disposizione di ciascun cittadino la propria cartella clinica elettronica da utilizzare quando si reca in Ospedale senza dover portare con sé fotocopie e documenti sanitari con il rischio di perderli.
Alla fine della fase sperimentale, in appena sette mesi, la Regione Basilicata è passata dal 27% dei documenti disponibili sul FSE al 95%; la Regione Campania dal 1,5% al 53%; la regione Piemonte dal 50% al 80%.
Inoltre sulla portabilità interregionale la percentuale di successo nella migrazione dei documenti tra le regioni pilota è passata dal 14% al 93%.
Vi è stata inoltre una riduzione degli errori di trasmissione nelle migrazioni di dati che sono passati dal 5% al 0,60%.
Per quanto riguarda l’implementazione di questa innovazione sarà importante provvedere alla formazione sia dei medici che dei pazienti in ambito informatico. La FNOMCeO Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi ed Odontoiatri tramite ENPAM ha creato la piattaforma Tech2Doc che sarà utilizzata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per fare formazione sulla telemedicina e sulla sanità digitale in associazione con il Centro Nazionale di Telemedicina.
E già iniziata la produzione di contenuti video/testuali con finalità formative sui temi della telemedicina e della sanità digitale, nonché di approfondimenti relativi all’uso corretto delle innovazioni tecnologiche per la gestione dei dati dei pazienti nelle attività assistenziali e nei trial clinici.
Per i medici si tratta di integrare le conoscenze proprie dell’esercizio professionale tradizionale con le nuove informazioni legate alla sanità digitale. Dovrà quindi avere competenze pre-cliniche e cliniche, tecnologiche e informatiche, capacità manageriali, competenze di sistema e di relazione con le varie componenti del Servizio Sanitario Nazionale che verrà riformato sicuramente dagli effetti del post-Covid”.
In un sondaggio tra medici di medicina generale (MMG) sul gradimento della svolta digitale, ben il 75% è favorevole soprattutto perché favorirà l’interazione tra MMG e medici specialisti, migliorando il monitoraggio del paziente cronico ed aiuterà ad andare sempre più verso una medicina personalizzata.
Rimangono comunque ancora dei punti critici da sviluppare.
Alcuni medici hanno sottolineato che molti sanitari non hanno ancora maturato le competenze adeguate per un corretto utilizzo degli strumenti digitali, ed è proprio questo lo scopo della iniziativa FNOMCeO; analogamente non tutti i pazienti o cittadini hanno le competenze per utilizzare i sistemi informatizzati.
Un altro punto critico riguarda la tutela della privacy, che obbliga ad utilizzare software e strumenti di sicurezza, ne deriva l’importanza della formazione del personale sanitario ma anche di pazienti e cittadini.
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