Se cerchiamo sul dizionario il termine prevenzione troviamo:
La prevenzione è l’insieme delle azioni ed attività che mirano a ridurre la mortalità (numero di decessi provocati da una patologia), la morbilità (numero di soggetti che sono stati colpiti da una certa patologia) o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia, promuovendo la salute e il benessere individuale e collettivo.
Essendo la nostra un’associazione che ha come obiettivo la lotta ai tumori, quello che interessa particolarmente è cercare di mettere in atto tutte le misure di prevenzione che dovrebbero impedire lo sviluppo di patologia tumorale.
Sarebbe questo un compito preminente del Servizio Sanitario, che sicuramente gioca un ruolo importante, ma non può essere demandato esclusivamente al Servizio Sanitario.
Una parte di responsabilità risiede in ciascuno di noi, per esempio cercando di aumentare le conoscenze per poter diffondere la cultura della prevenzione innanzitutto per noi, ma anche per i nostri familiari, amici, vicini.
Il nostro obiettivo deve essere quindi favorire la crescita della conoscenza relativa alla prevenzione in particolare in ambito tumorale.
Quanto di seguito riportato è parte del contributo del nostro Presidente al corso di aggiornamento per volontari che non abbiamo potuto svolgere a ottobre e che è stato riprogrammato per i giorni 31 marzo e 1 aprile 2023.
“Ogni volontario, o meglio ancora, ogni associato LILT, dovrebbe essere a conoscenza dell’importanza della prevenzione come miglior strumento contro la malattia così come raccomanda l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità ed essere in grado di diffondere a familiari, amici e vicini questo importante messaggio.
PREVENZIONE
Dal punto di vista metodologico gli interventi di prevenzione si dividono in:
- primaria
- secondaria
- terziaria
PREVENZIONE PRIMARIA
Ė la forma classica e principale di prevenzione e comprende tutti gli interventi destinati ad ostacolare l’insorgenza delle malattie nella popolazione, combattendo le cause e i fattori predisponenti. Spesso l’intervento mira a cambiare abitudini e comportamenti scorretti (intervento comportamentale)
Si attua con:
- progetti di educazione alla salute e campagne di sensibilizzazione/informazione alla popolazione (ad es. sull’impiego delle cinture di sicurezza in automobile);
- profilassi immunitaria (vaccinazioni);
- interventi sull’ambiente per eliminare o correggere le possibili cause delle malattie (ad es. attività ispettiva, pareri vari);
- interventi sull’uomo per rilevare e correggere errate abitudini di vita (es. fumo);
- individuazione e correzione delle situazioni che predispongono alla malattia (es. obesità).
PREVENZIONE SECONDARIA
Ha come obiettivo l’individuazione precoce dell’insorgenza della malattia per impedirne la progressione o dell’alto rischio dello sviluppo della stessa per evitarne la comparsa.
Un esempio di intervento mirato su pochi individui è rappresentato dalle indagini epidemiologiche a seguito di un caso di malattia infettiva, mentre gli interventi rivolti a gruppi di popolazione omogenei (per età sesso, ecc.) e numerosi sono definiti screening che per esempio vengono condotti per la diagnosi precoce dei tumori della mammella e della cervice uterina (pap-test) nella popolazione femminile, del colon attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci.
Esistono anche screening per malattie croniche degenerative (cardiovascolare, in ambito di medicina del lavoro, diabete ecc.).
La diagnosi precoce è fondamentale perché rende attuabili interventi terapeutici in grado di condurre alla guarigione.
PREVENZIONE TERZIARIA
È rivolta a ridurre la gravità e le complicazioni di malattie ormai instaurate e sconfina spesso nella terapia: ad esempio, una appropriata dieta per un diabetico.
In questo ambito si inserisce anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale
Fatte queste premesse cosa resta da fare?
Diffondere più possibile le informazioni relative alla prevenzione,
non solo attraverso le campagne di sensibilizzazione che periodicamente l’Associazione propone (ca collo utero, mammella, prostata, alimentazione, antifumo, vaccinazioni, etc) e che trovano un certo interesse in chi frequenta i nostri stand e legge le nostre pubblicazioni, ma un lavoro sistematico e capillare di informazione per cui ciascun volontario dovrebbe avere le conoscenze scientifiche, seppur elementari e basilari, per poter informare coloro con cui è in contatto (familiari, amici, vicini di casa, compagni nello sport, associati di altre realtà ricreative, culturali etc) circa l’importanza di condurre uno stile di vita sano (non fumare); la partecipazione agli screening proposti dall’ Azienda Sanitaria ed anche ad altri diversamente offerti.
Per arrivare a questo sarà necessario dedicare spazio nei prossimi mesi ad argomenti come:
Registro tumori quanti e quali sono i tumori che si presentano nella nostra popolazione più di frequente e quali sono le strategie di prevenzione.
Piano vaccinale nazionale con particolare riferimento a prevenzione tumorale, ma anche ad altri tipi di prevenzione che si possono ottenere ad esempio con le vaccinazioni, per migliorare comunque lo stato di salute.
Confronto con le proposte di altri paesi più o meno vicini a noi ed eventuale interessamento e collaborazione con l’Azienda Sanitaria per migliorare la situazione locale.
Sarebbe molto importante conoscere la vostra opinione su come poter migliorare il nostro ruolo nel diffondere la cultura della prevenzione.
Aspettiamo i vostri suggerimenti!
Dr. Giulio Donazzan
Presidente LILT Bolzano
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