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Resoconto Attività di Ricerca gennaio-settembre 2022 cofinanziata da LILT Bolzano

Studi pre-clinici avanzati definiranno l’efficacia di approcci farmaco-immunologici diretti contro il canale ionico TRPM8 per il trattamento del tumore prostatico

Al fine di valutare l’efficacia anti-tumorale degli agonisti del canale TRPM8, cellule di tumore prostatico murino TRAMP-C1 e TRAMP-C2 (esprimenti livelli ottimali del canale TRPM8) sono state trapiantate nella prostata di topi a fenotipo selvatico (wild-type) mediante approccio chirurgico. 

La tumorigenicità di tali modelli cellulari è stata esaminata dopo 2 mesi dal trapianto mediante esame istopatologico della prostata murina effettuato da esperti patologi dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica dell’Ospedale Santa Chiara di Trento. Il referto riporta l’individuazione di masse tumorali in una buona percentuale di casi definendo così il modello stabilito come potenzialmente funzionale per gli studi farmacologici. 

In parallelo, le cellule sopra riportate sono state geneticamente manipolate per indurre l’espressione della proteina umana PSMA, altamente espressa dal tumore prostatico, per la quale la FDA e la EMA hanno recentemente approvato l’utilizzo clinico di nuovi radio-farmaci teranostici dedicati alla diagnosi precoce ed al trattamento del tumore prostatico in stadio metastatico. In collaborazione con il gruppo del Prof. Martin Pomper della Johns Hopkins University, stiamo valutando le possibili strategie chimiche per generare specifici farmaci (sperimentali) ottenuti dalla combinazione degli agonisti del canale (WS-12 o D-3263) con molecole in grado di legarsi specificamente alla proteina PSMA. L’obiettivo di tali farmaci chimerici è quello di rendere ancor più specifica l’azione degli agonisti del canale sulle cellule del tumore prostatico riducendo così possibili effetti indesiderati. 

E’ dunque nostra intenzione generare una ulteriore serie di molecole chimeriche derivate dalla coniugazione della vitamina B9 con gli agonisti del canale TRPM8 (WS-12 e/o D-3263) da testare nei nostri modelli preclinici sopradescritti. 

Infine, abbiamo concluso lo studio del processo di infiammazione sterile scatenato dalla secrezione mediante vescicole extracellulari della molecola di RNA prodotta dal gene TRPM8. Questo studio potrebbe avere importanti ricadute non solo in campo oncologico ma anche in quello urologico. Solamente il 10% delle prostatiti (evento estremamente comune tra gli uomini adulti) sono causate dalla presenza di microorganismi e vengono perciò trattate con successo mediante somministrazione di antibiotici. Per il restante 90% la causa è sconosciuta e l’unico trattamento è semplicemente l’utilizzo di antinfiammatori generici. 

Grazie all’identificazione di precisi meccanismi molecolari responsabili dell’insorgenza di stati infiammatori cronici dell’organo prostatico, il trattamento delle prostatiti potrebbe essere in futuro molto preciso e di conseguenza maggiormente efficace. 

Un manoscritto che descrive tali risultati sarà presentato a breve a riviste di settore per essere pubblicato.

Dr. Andrea Lunardi
Professore associato – Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata – CIBIO


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