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Malattia di Crohn

Dolori addominali e crampi, diarrea prolungata, perdita di peso, febbricola, fatica: sono i sintomi più comuni della malattia di Crohn.
É un’infiammazione cronica e acuta del trattato gastrointestinale.

Se ne parla poco per imbarazzo e vergogna. Può colpire in modi diversi e, poiché i sintomi sono comuni ad altre patologie, può capitare che non sia diagnosticata immediatamente. Per la diagnosi si eseguono specifici test di laboratorio come l’uso di strumenti quali TAC e risonanze magnetiche. Le colonscopie e gastroscopie sono utilizzare per localizzare la patologia lungo il tratto intestinale e capirne la gravità.

Le cause della malattia di Crohn
Il fumo é un fattore di rischio modificabile molto noto. Sappiate che è associato ad un aumento pari a due volte il rischio di sviluppare la malattia ed é, inoltre, collegato alla necessità di utilizzare più frequentemente farmaci immunosopressori, col conseguente rischio di essere sottoposti a interventi chirurgici ed a più alti tassi di ritorno della malattia dopo gli interventi chirurgici.

I sintomi della malattia di Crohn
Il suo decorso é caratterizzato da momenti in cui la malattia é più attiva ed altri in cui i sintomi sono lievi o assenti. La diarrea é il sintomo più comune della malattia di Crohn in fase di attività. I sintomi alla diagnosi e il dolore addominale possono simulare l’appendicite acuta con dolore al quadrante inferiore destro dell’addome, febbre e vomito.

A causa di uno scarso assorbimento dei nutrienti, questa patologia potrebbe causare perdita di peso e sintomi correlati alla mancanza di di vitamine e oligoelementi. In caso di febbre alta può essere presente una complicanza come un ascesso nell’addome.

Le manifestazioni più comuni, al di fuori dell’apparato digerente, comprendono l’infiammazione delle articolazioni, degli occhi e della pelle.

Diagnosi della malattia di Crohn
É una malattia intestinale cronica che può interessare tutto il tratto gastrointestinale, in particolare modo l’intestino tenue e il colon. La patologia é caratterizzata da ulcere intestinali che, se non opportunamente curate, possono causare complicazioni quali stenosi o fistole, che a loro volta potrebbero richiedere un intervento chirurgico.

Le caratteristiche chiave per la diagnosi della malattia di Crohn comprendono una combinazione di referti clinici radiografici, endoscopici, istologici e degli esami strumentali.

Una volta realizzata la diagnosi, essendo solitamente il paziente ancora in stato di sintomaticitá (ossia avverte ancora i sintomi/problematiche relative alla patologia), é necessario intraprendere una terapia che induca la remissione dei sintomi.

La terapia
Raggiunta la remissione, i pazienti vengono trattati con una terapia di mantenimento per garantire che la remissione sia mantenuta per il periodo più lungo possibile.

Fattori che guidano la scelta della terapia includono la localizzazione della malattia (tratto gastrointestinale superiore, intestino tenue, colon prossimale, etc.) la gravità della malattia, le manifestazioni extra-intestinali, cosí come le caratteristiche del singolo paziente (età, patologie concomitanti, etc.)

  • Terapie sistemiche: compresse o iniezioni che agiscono diffondendosi in tutto il corpo.
  • Corticosteroidi: i corticosteroidi sistemici sono stati ampiamente utilizzati nell’induzione della remissione della malattia di Crohn.
  • Immunosoppressori: efficaci per il mantenimento della remissione.
  • Antibiotici: sono stati usati per il trattamento della malattia perianale e per le complicanze infettive.
  • Terapie biologiche: farmaci prodotti da proteine umane od animali con azioni sul sistema immunitario che alterano il sistema di sviluppo della malattia.
  • Terapia nutrizionale: come supporto in previsione dell’intervento chirurgico o nei pazienti con intestino corto a seguito di interventi chirurgici di resezione intestinale o a fini terapeutici soprattutto nei bambini.
  • Terapia chirurgica: con l’obiettivo di ridurre l’infiammazione che scatena i sintomi, migliorare la prognosi di lungo termine e limitare le complicazioni. Quando farmaci e dieta non riescono più a controllare a lungo i sintomi o altre complicazioni può essere necessario l’intervento chirurgico.

(di Livia Gamondi)

Fonte: Pubblicazione LILT “Prevenire Insieme”


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