Iniziative LILT, Ricerca

Ricerca oncologica per il tumore alla prostata

Continua la collaborazione tra LILT Bolzano e CIBIODepartment of Cellular, Computational and Integrative Biology – dell’Università di Trento

Il programma di LILT Bolzano è quello di sostenere per altri due anni il progetto di ricerca per il trattamento del tumore alla prostata. Come si può leggere dal Report sottostante, gli studi pre-clinici condotti dal gruppo di ricerca diretto dal prof. Andrea Lunardi sono molto avanzati e stanno per arrivare all’ultima fase.  A questo punto è molto importante poter garantire il finanziamento per le successive fasi della ricerca. Per tale motivo LILT Bolzano ha deciso di orientare parte delle donazioni che riceverà per sostenere anche per il 2022 e 2023 la continuità di questo progetto.
Tutte le persone che volessero contribuire a sostenere questo progetto sono pregate di indicare come causale “per la ricerca oncologica” sulle donazioni che vorranno effettuare sui conti bancari e postali di LILT Bolzano indicati sul nostro sito web www.liltbolzanobozen.com.
Si ricorda che le donazioni possono essere inserite nella detrazioni fiscali.

Studi pre-clinici avanzati definiranno l’efficacia di approcci farmaco-immunologici diretti contro il canale ionico TRPM8 per il trattamento del tumore prostatico

Grazie al supporto della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Bolzano, il gruppo di ricerca diretto dal professor Andrea Lunardi presso il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento, ha recentemente condotto una serie di studi incentrati sulla caratterizzazione del canale TRPM8 come potenziale target terapeutico per il trattamento del tumore prostatico. 

L’ esperienza del dottor Alessandro Alaimo, responsabile della linea di ricerca riguardante TRPM8 da ormai 6 anni, ha consentito al gruppo del prof. Lunardi di raggiungere quattro obiettivi cruciali:

1. Il canale TRPM8 è ben espresso nelle cellule tumorali della prostata sia appartenenti alla lesione primaria che a lesioni metastatiche linfonodali. Questi risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale di patologia umana Pathologica (Lunardi e collaboratori, 2021). 
2. L’espressione del gene TRPM8 provoca una reazione auto-infiammatoria nelle cellule prostatiche che lo esprimono. Questa scoperta, che sarà oggetto di una prossima pubblicazione su una rivista del settore oncologico, definisce un peculiare processo infiammatorio chiamato “infiammazione sterile” che, per la prima volta associato alla ghiandola prostatica, potrebbe svolgere un importante ruolo nel processo tumorale. Abbiamo inoltre scoperto che tale condizione influenza notevolmente la quantità di PSA secreto dalle cellule prostatiche, con potenziali ricadute sull’attendibilità di questo biomarcatore sia per la diagnosi che per la valutazione della risposta tumorale ai trattamenti.  
3. Molecole in grado di stimolare la funzione del canale TRPM8 aumentano in modo significativo l’efficacia antitumorale di radioterapia, chemioterapia e terapia ormonale in modelli cellulari di tumore prostatico umano. Questo lavoro è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale attinente al settore oncologico Cell Death and Disease (Alaimo e collaboratori, 2020).
4. Il canale è altrettanto ben espresso in tumori prostatici murini e la sua attivazione con molecole agoniste rende le cellule tumorali significativamente più sensibili a trattamenti chemioterapici e ormonali, esattamente come precedentemente dimostrato per le cellule di tumore prostatico umano. Inoltre, grazie allo studio dei tumori murini, oggi sappiamo che il canale resta molto ben espresso anche in cellule tumorali umane resistenti alla terapia ormonale. Quest’ultimo aspetto è di estremo interesse dato che la ricerca di nuove terapie per il tumore prostatico resistente all’ablazione ormonale è una necessità clinica di primaria importanza. 

Questi risultati, scaturiti grazie ad una stretta collaborazione con il dott. Mattia Barbareschi -Direttore dell’Unità Operativa di Anatomia Patologica-, il dott. Orazio Caffo -Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica-, ed il dott. Adriano Anesi -Direttore dell’Unità Operativa di Patologia Clinica- dell’Ospedale Santa Chiara di Trento, costituiscono la base di un percorso complesso, ma indispensabile, per definire in modo rigoroso il valore di TRPM8 come potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento del tumore prostatico umano. 

Il passo successivo che il gruppo del professor Lunardi si accinge a compiere consiste nell’ultima fase della sperimentazione pre-clinica, ovvero la valutazione in modelli murini di tumore prostatico aggressivo della sicurezza e dell’efficacia della più promettente tra le molecole in grado di stimolare l’attività di TRPM8. Parallelamente ai trattamenti farmacologici, il team del professor Lunardi ha elaborato un accurato piano sperimentale per testare un innovativo approccio immunologico il cui obiettivo è di facilitare il riconoscimento e la conseguente eliminazione delle cellule tumorali prostatiche da parte del sistema immunitario. 

In caso di successo, il conseguimento di tali risultati dimostrerebbe il valore di TRPM8 quale nuovo bersaglio terapeutico per il trattamento del tumore prostatico in fase avanzata, fornendo le basi scientifiche necessarie prima di passare alla fase di sviluppo clinico.  


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